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Covid-19: il tempo dell'odio

Aggiornamento: 13 apr 2020

C'era una volta un'epidemia, una quarantena, un mondo fermo d'improvviso dall'oggi al domani. Quello che è successo non spetta a me dirvelo: non ho una laurea in Biologia e quindi non vi spiegherò come si è evoluto il virus, com'è fatto. Non dico che è stato creato in laboratorio perchè ho bisogno di puntare il dito e dire: colpevole.

Non ho una laurea in Medicina e non ho la pretesa di affermare con certezza che questo sia il farmaco giusto, piuttosto che quello. Non dico che la cura miracolosa, un'acqua di Lourdes istantanea, ci sia stata tenuta nascosta dalla Cina perchè ho bisogno di puntare il dito e dire: colpevole.

Di economia e politica , figurarsi, ne capisco ancor meno; cerco, mi informo, capisco, non urlo, non mi arrogo il diritto inalienabile di avere ragione, non mi alzo sugli altri con violenza e rabbia. Prendete quel che vi dico come l'opinione di una cantastorie che ha la speranza ancestrale di un mondo migliore: esagerata, romantica, utopica speranza, sì. Ma chi potrebbe mai condannare un'utopia del genere?

Iniziamo quindi questa storia dell'orrore: in questa landa spettrale e cupa che è il web, echeggiano continui scoppi di rabbia; il bersaglio è mobile, non è d'altra parte quello che conta. La prima a cadere contro questa armata urlante è stata la Cina perchè s'è mangiata un pipistrello. Poi ci siamo rivoltati contro un laboratorio a Wuhan che, povero sbadato, si era lasciato scappare un'arma biologica. La colpa è stata poi dei Runners , untori in perfetta forma, molto più untori di chi affolla- e si affolla- ogni giorno a fare spese su spese sempre più necessarie. Non è mancato l'evergreen: la colpa è del governo. E, nella confusione totale, qualcuno ha schiamazzato: chiudiamo i porti! Così, per sicurezza. Sia mai si possa dar una mano.

Ora non mi metterò a fare politica perchè non è quello che voglio fare; parto da un principio banale, un'assioma che non ha bisogno di essere dimostrato: parla chi sa. Procedo: parla chi sa, non chi pensa di sapere. Il problema: tutti credono di sapere. L'altro problema: tutti credono di sapere a tal punto da salire un gradino rispetto agli altri.

La vertigine da' loro la sensazione di aver compreso con la lettura di un singolo articolo- quando va bene- l'intero scibile umano. Hanno all'improvviso la soluzione a tutto: se le cose non vanno loro sanno perchè, sanno chi ha sbagliato. Si arrabbiano. Si arrabbiano davvero perchè loro non hanno dubbi sulla veridicità delle loro credenze.

Nel migliore dei casi- mi perdoni il lettore se uso questo termine migliore, pure se di buono in questo non c'è alcunchè- questo avviene, appunto, sul web. Mi è capitato di leggere insulti a vari, vi ho già detto, minacce persino di morte. Per chi scrive qualcosa di leggermente discordante da quel che penso io, nella mia mia illuminazione divina, c'è il pubblico linciaggio. Le principali piattaforme social sono diventati una gogna, piena di boia con l'ascia sguainata.

Siamo giudici, medici, biologi, infermieri ma nella vita magari siamo architetti, panettieri, astronauti, manovali. Siamo nell'emergenza e accusiamo. Ci siamo divertiti un paio di giorni a tenerci la maschera dei flashmob ma la solitudine prolungata ci ha scoperto i denti, siamo ora immersi in uno spazio superiore, re e regine di chissà cosa.

Riflettiamo un'immagine che vorrei non fosse la nostra: “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigatori”? No. Un popolo di so tutto, con la tunica e il martelletto dei giudici, ignoranti, acritici, incapaci di distinguere il falso dal vero e non per questo umili abbastanza da chinare la testa sui libri e studiare.

Nel Marzo del duemilaventesimo anno dopo la nascita di Cristo, un virus polmonare che ci taglia le radici come fili di cotone, ci riscopre così: a farci la guerra mentre moriamo, ad odiarci mentre i nostri padri soffocano da soli, mentre i nostri figli si rompono le ossa negli ospedali. Che sia questo, e non altro, la vera pandemia?


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1 Comment


claudia_rtn
Mar 28, 2020

Complimenti Serena sei bravissima!🥰

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